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La necessità di pensare la pace in Terra Santa

La necessità di pensare la pace in Terra Santa  15 gennaio 2024 La necessità di pensare la pace in Terra Santa Introduzione Sono lieto e onorato di essere oggi qui, nella vostra venerabile Università, e vi ringrazio per l’invito a tenere questa prolusione. Il tema che avete proposto mi appare come una sfida d’immense proporzioni. […]

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Udienza Generale con il Santo Padre Papa Francesco

La situazione drammatica della Terra Santa, coinvolta in questo pesante conflitto, e le condizioni in cui tanti nostri amici stanno vivendo, sono tali che non possono lasciarci indifferenti. Scrive una nostra amica di Betlemme: “Cari amici, come vedete in TV la situazione sta diventando sempre più difficile. Tutto ciò che possiamo fare in questa crisi […]

Le origini

Nell’estate del 2004 alcuni amici, di Rimini e dintorni, ricevono una proposta particolare da un amico, Ettore, che già da alcuni anni vive in Terra Santa: andare a Nazareth per qualche tempo all’Holy Family Hospital, struttura ospedaliera fondata nel 1882 dai frati dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, comunemente conosciuti come Fatebenefratelli, per dare una mano. L’adesione è immediata. Così, a novembre, in dieci – Gabriele Casadei, Giancarlo Facchini, Pier Paolo Gabellini, Nicola Mazzone, Pier Luigi Pari, Giancarlo Raggi, Tiziana Scarponi, Carlo Tardini, Giannino Todescato, Ido Torri – partono alla volta della città dove Cristo ha trascorso la sua infanzia, per aiutare nei lavori di manutenzione dell’ospedale: alcuni ridipingono pareti, altri sistemano i quadri elettrici, altri ancora si dedicano a lavori di carpenteria e saldatura. Ognuno mette a disposizione le proprie competenze specifiche, e chi non ne ha si occupa della sistemazione e del montaggio di materiale dell’Ospedale. Al momento del ritorno i dieci si lasciano con un desiderio: che quell’esperienza così significativa non resti un episodio isolato. ” Quello che è nato andrà a compimento! Quello che vi è accaduto non vi permette di tornare indietro. Non si può tornare indietro dopo che la vita è diventata più vera.” Questo è il giudizio che ci ha dato Don Ambrogio – visitor del Movimento di C.L. per il Medio Oriente, quando gli abbiamo sottoposto la nostra esperienza. E così è stato: nel marzo dell’anno successivo viene costituita l’Associazione “Romano Gelmini per i popoli della Terra Santa”, che dal 2008 è iscritta nelle liste provinciali delle associazioni di volontariato, come Onlus a tutti gli effetti.

Il Nome

Romano Gelmini: ingegnere veronese morto improvvisamente a 42 anni , era stato il primo ad avere l’intuizione di mettere a disposizione la sua professionalità per aiutare un amico impegnato in Terra Santa, senza però riuscire a realizzarla. E’ sembrata la cosa più naturale attribuire il suo nome alla nuova associazione.

I primi

Dal 2 al 18 novembre 2004 – Holy Family Hospital – Nazareth
Si parte per la prima volta. Ci sembra importante ricordare le persone che, per prime, hanno dato continuazione al progetto pensato da Romano Gelmini, l’amico di Ettore, per dare un aiuto ai cristiani della Terrasanta. Il gruppo era formato da 10 persone: davanti nella foto.Tiziana Scarponi, Gianni Todescato, Mazzone Nicola, Gabriele Casadei, Pari Pier Luigi detto Zizzo: Dietro: Ido Torri, Carlo Facchini, Pierpaolo Gabellini, Carlo Tardini, Giancarlo Raggi. Sono stati eseguiti lavori di imbiancatura, manutenzione, giardinaggio, sistemazione di letti ospedalieri, lavori su quadri elettrici presso l’ospedale Holy Family di Nazareth (Fatebenefratelli). C’è stato altresì l’incontro con le realtà che, tutti i giorni, vivono in quella terra santa. Amicizie nate allora e che ancora continuano; anzi, si ampliano ogni volta che il lavoro porta ancora oggi i volontari in quei luoghi.

2004: i primi