4° viaggio autunnale 2014

Il quarto viaggio dell’autunno comprendeva 12 volontari e si è protratto dal 27 novembre all’11 dicembre. Riportiamo l’esperienza di un volontario alla sua prima esperienza in Terrasanta.

Cari amici,
Innanzitutto desidero ringraziare chi mi ha invitato a fare questa esperienza.
Prima della partenza ero un po’ preoccupato, perché temevo di non essere in grado di fare ciò che mi sarebbe stato chiesto, ma poi mi sono detto che il mio desiderio era quello di mettermi a disposizione per ogni necessità, è così sono salito sull’aereo.
Da subito mi sono trovato a mio agio con la compagnia che mi era stata data: gente variegata, a partire da me, e per questo non ci si annoiava: quattro donne garantivano i pasti ed erano disponibili per le pulizie in alcuni locali comuni della custodia o della chiesa, ecc, ecc.Gli uomini gente di assalto. Veramente efficaci.
Giuliano era stato richiesto da Padre Alliata fin da subito, per codificare e fotografare, come gli anni precedenti, i reperti che erano stati trovati nei siti storici vari.Ho iniziato ad aiutarlo .
In seguito a questa prima esperienza, il sabato successivo Padre Alliata ha invitato anche, Giuliano e me ad una gita di studio insieme ai giovani frati studenti del convento della Custodia. Un viaggio di istruzione, per cercare di cogliere gli elementi necessari a comprendere quali luoghi si contendessero il primato di sito in cui i discepoli di Emmaus avevano incontrato Gesù in cammino. Abbiamo visitato pertanto due siti diversi: il primo chiamato Emmaus Nicopolis e il secondo chiamato Emmaus Antipatris. Poi a Cesarea marittima, con l’anfiteatro ricostruito e i ruderi della città. Ma la ricerca qui era per capire quale fosse stato il luogo preciso presunto della prigionia di San Paolo. Tale prigionia di San Paolo si protrasse qui per due anni, periodo in cui egli scrisse le lettere ai Corinti, ai Filippesi ed ai Tessalonicesi.
Dopo questa esperienza di ricerca di tali siti sono stato ad aiutare gli amici nei lavori che erano stati loro richiesti: lo smantellamento di due grandi locali nel convento, per spostare la residenza di un frate anziano in altri locali. Diversi amici sono stati impegnati a smantellare degli impianti per riscaldamento o condizionamento obsoleti. Alcuni hanno sostituito le vecchie paratie obsolete e vulnerabili nella cripta di Sant’Elena, sotto il Calvario, con paratie in tubolari di alluminio ed acciaio.
Ma queste sono solo alcune delle opere realizzate. Io ho solo eseguito, come tutti, quanto mi veniva richiesto. Questo mi ha riempito il cuore: potere essere utilizzato per quanto mi veniva richiesto! Che spettacolo! Che grazia!
L’evento più interessante è stato l’andare ogni mattina alla Santa Messa delle 6,30, al Santo Sepolcro, per diversi giorni. Poi negli ultimi giorni siamo andati alla S.Messa delle 6,30 nella cappella dello Spasimo o dei Franchi con padre Sergio, segretario della Custodia.La Santa Messa quotidiana, per qualcuno alle ore 4 del mattino, per altri di norma alle 6,30, ha dato il ritmo ed il timbro al lavoro di ognuno di noi. Una grazia che ci ha fatto avvicinare sempre più a Cristo, compagno, Padre, Custode, del nostro cuore.
Di conseguenza cresceva giorno per giorno la familiarità tra di noi, che ci ritrovavamo al mattino per la colazione dopo la S. Messa mattutina, a pranzo , e a cena. Per il resto a gruppetti ognuno era impegnato nelle varie commesse cui ci destinava Ettore.
La mia malattia dei primi giorni, grazie alla complicità di un amico, mi ha permesso di riprendere a suonare la chitarra, dopo tanti anni di digiuno. Così, quando venne a cena Ettore, la prima sera, o qualche altro amico , prima di tutto cercavamo di comprendere l’esperienza che questi amici fanno in Terra Santa, quali preoccupazioni e prospettive, poi dopo cena, facevamo delle salutari cantate, con una chitarra che sempre più mi tornava familiare.
Abbiamo invitato a cena Padre Stéphane, priore di S.Salvatore, nonché degli studenti francescani. Quella sera, come sempre in grande cordialità ed affezione, in particolare restammo sorpresi per le tante domande che Padre Stéphane ha fatto riguardo all’esperienza di Comunione e Liberazione. Tutto ciò con grande cordialità ed affezione.Il martedì seguente è venuto a cena Padre Pizzaballa con il Segretario padre Sergio. Un momento intenso e denso di preoccupazione per la situazione dei cristiani in tutti i territori.
L’ultima sera, prima della partenza, abbiamo ospitato ancora Ettore, facendo il punto della situazione e le prospettive. È’ stato un bel momento di condivisione. Quella sera sono scese a cantare con noi fino a mezzanotte anche alcune ragazze, ospiti della soprastante struttura di Maria Bambina. Nei giorni di festa siamo andati a vedere prima siti e luoghi interessanti, (Qumram, Mar Morto, il fiume Giordano, Cafarnao Primato di Pietro, Gethsemini, Dominus Flevit, Nazaret etc .)
Gli ultimi giorni abbiamo installato all’interno della chiesa di San Salvatore una intelaiatura portante , sulle cornici esistenti in cima alla chiesa. Struttura che avrebbe permesso di fare scendere dal soffitto, i teli del grande presepe che i frati avrebbero costruito in fondo alla chiesa. Proprio questo ultimo impegno di lavoro, mi ha fatto incrociare lo sguardo di Cristo crocifisso. In questa chiesa immensa, alta, con lo spazio anche per il coro e un organo favoloso, nel mezzo della chiesa, sopra l’altare, Cristo Crocifisso , vero e proprio Uomo, familiare con il patire, torturato e sanguinante, che mi aspettava. Sono rimasto senza parole. Nella pausa pranzo mi sono fermato un po’ a pregare, pregarlo, parlare con lui ed il cuore mi si riempiva di realtà. Non era un parlare ad un quadro o ad una immagine, ma ad un uomo, a Lui. Non un Dio a cui esprimi un desiderio, una desiderata, ma Gesù morto veramente per noi , crocifisso. Parlare con lui è mettere il mio cuore nelle sue mani, parlare con Lui presente, senza filtri od altro, con lui presente che è lì per ascoltarmi e si fa carico del mio cuore. Parlare a tu per Tu con Cristo. Ha cambiato il mio cuore, mi ha disarmato ed è presente!
Gesù ci ascolta e parla con noi realmente direttamente, parla al nostro cuore direttamente.
Giorgio

3° turno viaggi autunnali 2014

 

Siamo in 11 arrivati senza intoppi mercoledì 12 novembre. Torneremo il 26. Il primo giorno abbiamo iniziato la giornata con la messa al S.Sepolcro, chi dentro la tomba con levataccia alle 5 meno un quarto, chi accontentandosi di partecipare alla messa detta davanti al Calvario. I primi lavori sono stati di sistemazione di piccole cose, di trasloco di materiale o di riparazioni idrauliche o elettriche. Alcuni di noi sono poi andati al concerto per organo a S.Salvatore, dove abbiamo incontrato anche Gloria col suo prossimo marito. Venerdì ci siamo alzati tutti per andare a messa alle cinque nel S. Sepolcro: che desiderio ci muove e fare una levataccia del genere per partecipare ad una messa che ha lo stesso significato delle altre? Alle 8 eravamo pronti al Getsemani – valle del Cedron per la raccolta delle olive. Siamo andati a Betlemme dove abbiamo incontrato suor Lucia (brevemente perché era in ritiro) a cui abbiamo consegnato delle medicine; non c’era Vafa, essendo sabato festa nazionale. Poi all’ Antoniano abbiamo incontrato Susi, che era entusiasta di vederci e ci ha subito detto che le donne di Betlemme, con Vincenzo, stanno pensando di trascorrere una serata con noi ed Ettore con cena araba preparata da loro. Suor Immacolata, priora, ci ha travolto con la sua accoglienza piena di un’ allegria semplice, ma profonda e suor Caterina ci ha quasi costretti a fermarci a mangiare. Giusi ha spiegata a Marta e Giuseppina in che cosa consisteva il lavoro di cucito che dovevano fare.
Domenica, pioveva, ma siamo ugualmente partiti per la gita. Abbiamo visitato il sito della locanda del Buon Samaritano. C’era chi non era molto entusiasta ad andarci (c’era già stato altre volte), ma soprattutto si era lasciato condizionare dal pensiero che fosse un’invenzione degli ebrei per far soldi, non essendo possibile che una parabole avesse un luogo fisico. Ma Ettore ci ha fatto presente che Gesù quando parlava si riferiva a realtà concrete e che più volte aveva percorso il cammino da Gerusalemme a Gerico, lungo il quale ci sarà stata senz’altro una locanda, che poteva benissimo essere collocata lì dove si trova l’attuale sito. Infatti già al tempo dei bizantini era stato fatto un monastero con una chiesa, di cui sono state trovate delle rovine. Poi siamo andati direttamente al Battesimo di Gesù, rinnovando le nostre promesse battesimali. Siamo quindi saliti al monastero ortodosso delle Tentazioni, la visione dal quale aiuta a comprendere bene come uno possa essere tentato a divenire il padrone del mondo, e al ritorno ci siamo fermati al terrazzo panoramico sul deserto di Giuda e al monastero di S.Giorgio. Una di noi ha raccontato come la sua vita è scandita dai passi che il Signore le ha fatto compiere per condurla a Lui e insieme a suo marito per costituire una casa di accoglienza Cilla per malati e loro familiari. Anche un altro amico ha messo a confronto la sua esperienza con quanto detto. Ci siamo sentiti uniti in maniera unica, perché, pur nelle diversità, il nostro sguardo era fissato in un punto comune.
La nostra sveglia è sempre alle 4,30 per assistere alla messa dentro al S.Sepolcro, ma nella libertà di coloro che hanno bisogno di altre ore di sonno e quindi vanno alla messa ad orari meno mattinieri. Lunedì è piovuto tutto il giorno e noi abbiamo lavorato a San Salvatore e a Maria Bambina, facendo lavori di manutenzione e alcuni di noi a servizio di Alfonso, che sta facendo foto a tutti gli oggetti della Custodia per un archivio, trasportando i quadri dei custodi e le statue dei santi ( è stato impegnativo, contiamo di esserci guadagnato qualche preghiera in più da parte loro). Sono continuati i lavori di manutenzione e all’una con Paolo e suor Jeshua siamo andati a Tel Aviv a prendere suor Alba Chiara una clarissa arrivata da Orvieto, che si fermerà un anno: le clarisse l’hanno accolta festosamente.
Mercoledì e giovedì sono stati dedicati alla raccolta delle olive al Getsemani con grande soddisfazione di padre Antonio; attraverso il lavoro nasce un rapporto di amicizia per cui si vede oltre che una gratitudine anche un aprirsi del cuore e una familiarità. Alla sera eravamo stanchi fisicamente, ma carichi. Mercoledì sera c’era la possibilità di rimanere nel S.Sepolcro oltre la chiusura fino alle 23,30, e 4 di noi sono rimasti assieme ad altre 7 – 8 persone.
Potere fermarsi più tempo all’interno della tomba appoggiati sulla lastra ci aiutava a riguardare in che cosa consistiamo, affidando noi e tutti gli amici a Chi ha vinto la morte, con la preghiera e la recita del rosario. Giovedì tre delle donne hanno continuato il lavoro di cucito dei coprirete per l’Antoniano di Betlemme. Al ritorno dal Getsemani in quattro ci siamo fermati a recitare vespri nella chiesetta del patriarcato armeno cattolico (quarta stazione della via Crucis) , con suor Cecilia e altre due suore. Ci colpisce sempre la bellezza di suor Cecilia, il suo volto deciso, ma accogliente, la sua voce cristallina che accompagna col suono della cetra austriaca. Dopo cena abbiamo fatto un momento di confronto sull’esperienza che stiamo vivendo. Ecco alcuni flash: “ Lavorare qui è una fatica viva: lavorando nel gruppo uno impara a mortificare sé” “ E’ cresciuta la coscienza della circostanza che mi è data: penso a quello che il Signore mi dà dandomi quella circostanza.” “ Questo luogo è di un’educazione incredibile; mi auguro di portare a casa che essere disponibili alla circostanza non è quello che hai in mente te. Io dipendo: non c’è un luogo più di questo in cui posso dire dipendo.” “ ognuno di voi è un mondo a sé che però mi appartiene e mi sta diventando sempre più caro.” “ Quello che ho scoperto è la realtà: devi solo aderire a quello che ti succede” “ Siamo una piccola comunità monastica: dipendiamo l’uno dall’altro e tutti da un Altro.”

2° turno viaggi autunnali 2014

Il secondo turno è partito il 24 ottobre ed era composto da 9 volontari (1 milanese, 1 di Cento, 2 di Cattolica e 5 brianzoli)ed è tornato il 7 novembre. Arrivati il venerdì notte abbiamo cominciato a lavorare già dal sabato in quanto serviva rendere agibile una sala per il giorno dopo. Il lavoro è stato pesante perché c’era tanta polvere sul pavimento, le sedie erano tutte sporche e molte(300) i vetri inguardabili. Di buona lena abbiamo reso la sala un bellissimo posto in ordine per il giorno dopo. La domenica siamo andati in giro per il deserto di Giuda(sito del Buon Samaritano, il monastero ortodosso di St.George, il monastero delle Tentazione o della Quarantena, l’Himsham’s Palace di Gerico). Temperatura elevatissima. Dalle Clarisse abbiamo messo le canaline ai fili del nuovo impianto telefonico e dissodato e concimato un terreno pieno di sassi per renderlo utilizzabile. Raccolta delle olive nella valle del Cedron o di Giosafat davanti ai Getzemani, pulizia delle lampade della Custodia per tentare di riportarle al colore originale, pulizia dei quadri dei Custodi e dei locali del Prodromo, sistemazione delle lunette nel monastero dei frati, pulizia degli uffici di Ettore (ne avevano veramente bisogno), sistemazione del pavimento del soppalco dove è sistemato l’organo al S.Sepolcro, iscrizione del numero di catalogazione su candelieri, croci, ecc che sono negli armadi della sagrestia di San Salvatore. Abbiamo fatto contenti padre Stephane ed Irene. Una giornata abbiamo lavorato a Betlemme alla Società Antoniana dove abbiamo impermeabilizzato una grande terrazza con i ringraziamenti di suor Immacolata. Alla sera cena con i tanti amici di Betlemme e con altri che ancora non conoscevamo. Abbiamo anche portato i soldi ottenuti con la cena fatta la sera prima della partenza assieme a Mauro di Progetto Sofia a suor Gemma del Caritas Baby Hospital e a suor Piera di Effata. Sono stati portati a suor Piera di Effata anche molti indumenti per i genitori dei bimbi ospitati raccolti dal nostro socio Alessandro e che sono stati da lui consegnati. La cosa più interessante sono stati gli incontri con i vecchi amici(Habib e famiglia, padre Jerome, il Custode, padre Marcelo, padre Stephane, Vincenzo e famiglia, suor Lucia) e con quelli appena conosciuti(padre Sergio Segretario della Custodia che ci ha ospitati più volte per la s.messa nella cappella appena restaurata dei Franchi o dello Spasmo perché si dice fosse il luogo da dove la Madonna ha visto crocifiggere Gesù, padre Diego del Romitaggio, Giusi una volontaria italiana di Betlemme che ha sposato un palestinese e che abita lì, Maria Elena di Modena). E’ sempre più grande il numero delle persone che si desidera rivedere e quindi c’è sempre un motivo in più per tornare in Terrasanta.

1° Turno di lavoro dal 10 ottobre al 24 ottobre

I lavori sono sempre diversi da quelli che si programmano. Due di noi hanno iniziato nella chiesa di S. Salvatore scartavetrando 10 banchetti del coro per poi verniciarli; per il momento non si riesce a fare altro perchè la Chiesa è occupata da funzioni e non si può fare rumore dentro. Alcuni amici sono andati a montare la mostra di Giotto alla visitazione di Ein Karen; siamo andati a finire un lavoro a Betlemme alla Società Antoniana. Altri si stanno occupando di qualche lavoretto a Maria Bambina e pulizia candelabbri a S. Salvatore
Proseguono i lavori dei panchetti del coro (sono 38). P. Stephane è molto contento, vorrebbe che si fermassero lì per altro tempo (indefinito). Gli altro continuano con lavori vari, pulizia candelabri e, visto che vengono bene, P. Stephane ha tirato fuori anche dei lampadari tutti lavorati che per pulirli è stato problematico. Due persone sono andate ad Ein Karen a montare dei faretti nel nuovo ristorante che sta preparando P. Severino; i rimanenti con altri lavoretti a M. Bambina. Venerdì tutti a raccogliere le olive al Getzemani (valle del Cedron) e nell’occasione P. Diego ci ha lanciato la proposta di andare sabato a raccogliere le olive nel giardino Santo della Basilica. Noi avevamo in programma l’uscita di due giorni, ma di fronte a questa provocazione abbiamo aderito alle circostanze che ci venivano incontro; era un’occasione che non potevamo perdere. E’ stata una giornata bellissima (aderire alla realtà conviene sempre).
Domenica sera siamo andati a cena a Betlemme invitati dalle nostre amiche Wafà, Lina, Susi, Vincenzo con tutte le loro famiglie e qualche amico/a. Con noi c’erano Ettore, Paolo e la Cochi una memores di Milano molto amica di don Giussani. E’ stata fatta la pulizia dei locali della nuova lavanderia a S.Salvatore e al pomeriggio andremo a fare le pulizie del nuovo salone di padre Severino ad Ein Karen.
Una sera abbiamo invitato a cena P. Pizzaballa il quale è venuto in compagnia del segretario generale della Custodia P. Sergio e la Doni sua segretaria. E’ stata una serata interessante e piacevole. Abbiamo concluso in bellezza con due giorni a raccogliere le olive dalle Clarisse con Madre Cristiana che ha sempre qualche cosa da aggiungere al programma. Sicuramente toccherà qualche cosa anche ai turni successivi.

Decennale dell’Associazione – Al Meeting e a Roma

10 anni dopo: nuovi incontri… e tutto sembra ricominciare.

Abbiamo voluto festeggiare i 10 anni della nostra Associazione in maniera molto semplice, ma in qualche modo originale, facendo uno stand al Meeting di Rimini assieme ad altri amici: la Confraternita di S. Caterina, le Famiglie per l’accoglienza, l’Imprevisto, i Tipi Loschi, la radio Regina Web Radio, per accogliere, confrontarci, scambiare opinioni e informazioni, fare momenti di convivenza. Abbiamo avuto anche la grazia della presenza tra di noi di 4 amiche venute da Betlemme e di Vincenzo e, dulcis in fundo, venerdì è riuscito ad arrivare anche Ettore.

Poi il 10 settembre, in una settantina, siamo stati a Roma all’udienza generale con Papa Francesco.

Sono stati gesti significativi e niente affatto celebrativi, che ci hanno provocato ad una riflessione personale e comune e ad un confronto con altre esperienze.

4° Viaggio dal 27 giugno all’11 luglio

l viaggio di lavoro era formato da 7 volontari. Abbiamo incontrato il parroco di una parrocchia di Modena amico di Chiara , una di noi, per cui siamo andati con loro in pulman con tanto di guida. La situazione che si è creata dopo l’uccisione dei tre ragazzi ebrei e poi l’omicidio del ragazzo palentinese non stanno interessando i luoghi da noi frequentati. Siamo stati a San Giovanni nel deserto a prendere una suora clarissa che ha fatto ritorno al convento di Gerusalemme dopo un periodo di ritiro; subito dopo è scoppiato un incendio che, fortunatamente, non ci ha creato problemi. Si procede seguendo le richieste di Ettore che ribadisce che questo è un periodo in cui ” si naviga a vista”
Abbiamo pulito la bellissima cantina di San Salvatore e lo studio tecnico di Ettore, poi mercoledì,  abbiamo fatto il trasloco dei mobili per le suore .
Giovedì ci siamo divisi: due persone sono andate al Museo per fotografare la parte egizia che sarà prossimamente catalogata
con grande gioia di padre Alliata che non vede l’ora che altri fotografi vengano a lavorare. Altri sono rimasti a Maria Bambina per pulizie e svuotamento interrato per future camere (a Ettore non bastano mai)
Il fine settimana è stato dedicato alla visita della Galilea(Nazaret, Cana, Tabga, Cafarnao, Monte Tabor )e, per finire il Mar Morto.

3° viaggio dei volontari dal 4 giugno al 18

Riportiamo i racconti fatti dai nostri amici del terzo turno:
“Partiamo da mercoledì giorno del nostro arrivo: mercoledì per modo di dire perché i sei partiti da Bologna sono arrivati a Betlemme alle 2 del giovedì. Emilio e Graziella erano arrivati in serata a Gerusalemme e Marika il martedì. A Betlemme siamo ospitati presso l’istituto Antoniano e i lavori consistono nella manutenzione del terrazzo, da cui entrava acqua che cadeva nelle stanze sottostanti e nell’imbiancatura di alcune stanze. L’ospitalità delle suore è eccezionale, fatta di attenzione alle esigenze particolari, ottimi pranzi, desiderio di incontrarci e raccontarci. L’istituto antoniano è un ricovero per donne anziane o sole non autosufficienti. Gli amici che si sono fermati a Gerusalemme hanno lavorato con padre Stephane per manutenzione di quadri, pulizia stanze, giardinaggio, ecc.
Venerdì sera a Betlemme è venuto a cena Vincenzo con famiglia. I due gemellini dapprima un po’ timorosi, si sono poi tranquillizzati e hanno anche giocato con noi. Sabato mattina Vincenzo ci ha fatto fare un giro per Betlemme nelle zone poco conosciute, ma altrettanto significative, come il punto del muro dove il Papa si è fermato in preghiera, il campo profughi con il simbolo della chiave, il convento del Carmelo. Qui una suora ci ha raccontato la storia di questo luogo e della fondatrice Beata Maria di Gesù Crocefisso, della quale è esposta una reliquia.
Dopo il ricongiungimento, sabato pomeriggio siamo andati a Ain Karem per partecipare alla vestizione di un frate. Domenica ,festa di Pentecoste, nel pomeriggio abbiamo partecipate ai secondi vespri recitati dai francescani nel Cenacolo, colmo di gente. Dopo di che ci siamo spostati nel Cenacolino, i cui lavori sono stati terminati ( è venuto proprio bene, grazie anche a Paolo), dove è stato offerto un aperitivo.
Domenica sera erano a cena con noi Ettore e Paolo.
Da ieri, lunedì, ci siamo divisi nuovamente: quattro sono ritornati a Betlemme per continuare i lavori iniziati, e gli altri sono rimasti a Gerusalemme.
Abbiamo fatto un giro in Galilea: siamo partiti sabato diretti a Cana dove ci ha accolto a braccia spalancate padre Jerome, che ci aveva organizzato il pranzo (senza che noi gli avessimo detto che arrivavamo), curato eccezionalmente dalla madre suor Maria Aurora e dalle altre suore. Padre Jerome era raggiante di averci con lui, continuava a ripetere che noi eravamo suoi fratelli e non ci mollava più, accompagnandoci fino al pullmino. Siamo poi andati a Nazareth dove ci siamo recati alla basilica dell’Annunciazione e alla bottega di S. Giuseppe, leggendo alcuni brani tratti dal viaggio di Giussani in Terra Santa. Siamo quindi partiti alla volta di Tabga, dove abbiamo alloggiato. La mattina veder sorgere l’alba sul lago di Tiberiade è stato uno spettacolo affascinante, per la bellezza e perché era lo stesso spettacolo che Gesù avrà visto tante volte. Per di più l’ambiente di Tabga è pieno di suggestione, con la vegetazione e la fauna splendida e l’acqua delle sorgenti che scorre limpida. Poi la messa della SS. Trinità al luogo del primato di Pietro, quindi siamo andati alla chiesa delle Beatitudini, per poi scendere dopo pranzo a Gerico; infine ritorno a casa. Durante questo viaggio per non farci mancare il lavoro ci siamo procurati nuovi clienti per il prossimo turno o per i viaggi autunnali: a Cana e a Tabga.
Abbiamo invitato a venire con noi Maurizio, un volontario di Ariccia che ci sembrava solo.
Facendo un po’ di cronaca a ritroso: venerdì abbiamo continuato i lavori di verniciatura alle porte dei locali biblioteca riviste e… altri hanno continuato il lavoro di pulitura delle cornici e a sera abbiamo partecipato ai vespri solenni a S. Salvatore; poi grigliata con i frati nel cortile della curia: ottima e abbondante.
In questi ultimi giorni finiremo alcuni lavori iniziati. Domani sera avremo a cena padre Stephane, padre Marcelo, padre Giuseppe e Gloria. Mentre martedì sera organizzeremo una cena a Betlemme con alcune degli amici di Vincenzo.
I rapporti con persone, conosciute e non, ha caratterizzato questo nostro viaggio: anche oggi alle Beatitudini abbiamo incontrato una suora irachena che ci ha raccontato della situazione del suo paese, contenta di trovare ascolto e chiedendoci di pregare per il suo popolo.
Uno dei primi giorni don Luigi di Betlemme ci aveva detto: dovete essere contenti di collaborare per la città di Davide! Ma io ho pensato che la città di Davide è la città di Gesù, quindi noi collaboriamo alla città di Gesù”.

2° viaggio dei volontari dal 14 maggio al 28

Sono tornati gli amici del secondo viaggio. Riproponiamo alcune delle impressioni che gli amici ci hanno inviate.
“La prima mattina abbiamo partecipato alla Messa al Santo Sepolcro, abbiamo rinnovato l’esperienza della grazia che ci ha scelti per questa esperienza.
Poi siamo partiti verso il monastero delle Clarisse di Gerusalemme. Qui siamo stati accolti affettuosamente da Suor Cristiana.
Per le prime due giornate abbiamo fatto le pulizie nel parco del convento. Sotto il sole abbiamo raccolto l’erba tagliata e sistemato il giardino antistante l’entrata del Monastero.
Siamo andati a trovare a Cana Padre Jerome. Da lui abbiamo ricevuto un’accoglienza speciale segno di un’affezione che testimonia una unita’ sempre grande . Abbiamo pranzato assieme coccolati da una suora originaria di Manfredonia che, nonostante avessimo i nostri panini, ci ha fatto pranzare con il suo ottimo cibo.
Siamo andati a Nazareth alla Basilica dell’Annunciazione dove abbiamo recitato il Santo Rosario.
Poi siamo passati all’ospedale dei Fatebenefratelli. Qui abbiamo trovato una gradita sorpresa:era in corso la festa del cinquantesimo anniversario dei voti di Suor Agnese. Abbiamo conosciuto il Vescovo di Nazareth e rivisto tutti gli amici conosciuti negli anni passati, in particolare l’amico Habib.
Siamo riusciti a tener fede alla promessa fatta ad Habib sabato scorso di ritornare da lui. Come sempre l’accoglienza e’ stata commovente e abbiamo pranzato a casa sua e di sua moglie. Abbiamo poi raggiunto Tabga e Cafarnao, con grande commozione di Alba e Todde: l’accoglienza ricevuta da suor Uilina e’ stata l’ennesima testimonianza dell’affetto e dell’amicizia nei nostri confronti, frutto delle esperienze precedenti.
Abbiamo lavorato alla Custodia a Gerusalemme: Gianni e Giovanni hanno fatto i gatti dei tetti per riparare i fari che illuminano il campanile di S. Salvatore, dalle Suore ad aggiustare un po’ di rubinetti, a trasformare antichi ottoni in lampadari per lo studio di padre Stephan. Nicola e’ rimasto in ufficio in piacevole compagnia di Elisa ad aiutarla nei lavori di archiviazione. Giorgio, Bruno ed Alessandro agli ordini di Irene, hanno pulito le statue e gli ottoni della torre. Alba e Pina hanno lavorato alla conservazione dei quadri, sempre agli ordini di Irene. La settimana si e’ conclusa con la Via Crucis e con un’ottima cena presso il bel refettorio della Custodia.”

1° Viaggio dal 30 aprile al 14 maggio 2014

Da racconto degli amici”Siamo a Betlemme. Qui collaboriamo con le suore sotto la guida di Matteo e Sara. I lavori fatti: lavori da elettricista, abbiamo cominciato a riordinare un magazzino che poi sarà il deposito del materiale idraulico ed elettrico, lavori idraulici. Alcune si sono divise tra lavoro di cucina e di cucito (il pranzo lo cucinano le suore e qualcuno va ad aiutare).Si è provveduto a spostare mobili, riordinare guardaroba, giardinaggio.Una mattina, dopo che il sacerdote non era potuto arrivare da noi, siamo andati a visitare il campo dei pastori dove con nostra grande sorpresa il sacerdote era pronto per celebrare per un gruppo slavo (tu pensi di non incontrarLo nell’Eucaristia e Lui è li che ti attende).Da li siamo andati a vedere il monastero ortodosso di S. Saba nel deserto di Giuda: le donne sono state escluse dalla visita interna ma la sola vista esterna era sufficiente per ammirarne la bellezza. Gli uomini sono rimasti colpiti dalla accoglienza dei monaci. Nel pomeriggio visita a Ain Karem e rosario nella Basilica della Visitazione. Grande giorno a Cana e Nazareth densa di incontri.Il primo e più significativo, ricco di affetto e grande familiarità, è con padre Jerome che è stato insuperabile nell’accoglienza e dedizione a noi: S.Messa, pranzo indescrivibile, rinnovo delle promesse matrimoniali. Ma quello che ci ha segnato e addolorato in questo incontro è la sua grande solitudine nei confronti degli altri due frati che lo fa soffrire molto. Fortunatamente è sostenuto dalle suore che si occupano della basilica.L’ultima sera vissuta a Betlemme abbiamo invitato a cena D. Luigi (il sacerdote che celebrava la messa al mattino) e 4 volontari che frequentano l’antoniano (Sara,Tommaso +2) oltre a Vincenzo e la sua famiglia: è stato iniziare a guardare con occhi nuovi questo spettacolo di unità che accadeva oltre all’edificante dedizione della suora al vecchio sacerdote malato.
Uno di noi una sera ha involontariamente ascoltato Sara ( 23 anni) che dalla sua stanza parlando al telefono diceva “questi qua sono miei amici” A Gerusalemme il grosso del lavoro è stato riprendere in mano oggetti sacri e lavarli con spazzole per togliere la polvere che per decenni si era accumulata e che i nostri amici continueranno. Sottinteso il prezioso lavoro dell’idraulico.
Sabato pomeriggio siamo andati a visitare il sito archeologico dell’Herodyon e alla moschea dove ci sono le tombe di Abramo, Sara, Isacco.. Domenica Masada e Qumran. Dalle Clarisse abbiamo tagliato l’erba nella parte dove ci sono gli ulivi. Hanno un giardiniere che è un giovane ebreo convertito.
Ancora grandi occasioni di incontro: domenica con Paolo l’ing. di Brescia che è venuto a cena e con cui abbiamo avuto un bel dialogo con la testimonianza della sua esperienza. L’ultima sera è stata la possibilità di avere a cena il Custode padre Pizzaballa assieme a padre Stephan”

23/3/2014: Pellegrinaggio a Loreto

L’allegra compagnia

Cronaca di una giornata particolare

Come avevamo preannunciato, già da alcuni anni ci rechiamo in pellegrinaggio a Loreto per chiedere l’aiuto alla Madonna per la nostra esperienza in Terra Santa e per la verità di ciascuno di noi: ci rendiamo conto che sto usando termini inadeguati per descrivere quello che è successo e che ci ha particolarmente colpito. Proviamo a descrivere e a giudicare.
Innanzitutto lo stupore per gli amici giunti da lontano per partecipare al gesto con sacrificio di energie e di spesa: Giorgio di Udine, il gruppo di Milano capitanato da Emilio, Alessandro e Paolo sempre di Milano, Paolo e Teresa di Modena, Beppe di Cento e via via tutti gli altri ( scusate se non citiamo tutti).
Anche ricordare all’inizio del rosario i nostri amici ammalati: Carlo, Guido, Alba, Morena moglie di Alberto, il nipotino di Paolo e Teresa ci ha fatto sentire abbracciati assieme a loro da chi può risanarli, offrendo la loro sofferenza a Gesù sotto la protezione di Maria. Lungo la Scala Santa, recitando il rosario, ci siamo aiutati con brevi brani di riflessione e canti alla Madonna.
Siamo poi andati nella Basilica ( appena in tempo per evitare la pioggia che è incominciata a cadere, via via più forte), dove è stata possibile la visita alla Santa Casa, che, secondo la tradizione, era quella abitata dalla Sacra Famiglia a Nazaret e in cui appare la stessa scritta della grotta hic Verbum Caro factum est. Durante la messa Paolo ha letto una nostra intenzione di preghiera.”Accogli Signore il nostro lavoro, donaci la fedeltà alla Tua Chiesa e perdona le nostre mancanze. Ti preghiamo per la pace in Terra Santa, per i francescani della Custodia e per tutti coloro che operano per i luoghi santi perché attraverso essi si manifesti sempre più la Tua presenza”
Durante il pranzo conviviale nella Casa di accoglienza abbiamo potuto conversare ampliando conoscenze e rapporti. Mi sento anche di fare un ringraziamento particolare per le persone della Casa che ci hanno servito con grande cura e attenzione.
Dopo il pranzo ci siamo spostati nella sala dei Papi ( dove gli ultimi papi che hanno visitato Loreto si sono fermati), e abbiamo fatto l’assemblea dell’associazione.
Il gesto che ha uno scopo formale, è risultato, invece, un momento di rafforzamento di conoscenza e di amicizia: ognuno si è presentato, partendo dalle persone nuove e successivamente tutti gli altri.
E’ stato poi analizzato il bilancio, approvato all’unanimità.
Si è proceduto, quindi, all’elezione del nuovo consiglio essendo il precedente decaduto per decorso del triennio.
Il vecchio consiglio era composta da: Pier Luigi Pari Presidente,Alba Sarpieri, vice presidente e dai Consiglieri Gabriele Casadei, Gianni Todescato, Ivano Tenti, Pierpaolo Gabellini Tiziana Scarponi.
Si voluto dare spazio a consiglieri giovani, pur mantenendo alcuni dei precedenti consiglieri per garantire una continuità. Ivano è intervenuto sottolineando il significato che ha rappresentato per lui l’impegno all’interno del consiglio, il lavoro comune e la sintonia, pur nella diversità di caratteri e talvolta di vedute: da tutto ciò ne è derivata una crescita personale, di cui è grato; per questo si è dichiarato disponibile a continuare a farne parte.
Il nuovo consiglio, approvato all’unanimità è così composto: Daniele Drudi; Gabriele Casadei; Giancarlo Raggi; Ivano Tenti; Michela Biondi; Pierpaolo Gabellini; Pier Luigi Pari.
I consiglieri eleggeranno il presidente e il vice – presidente.
E’ stato consegnato un Attestato di Benemerenza e di Grande Affezione al nostro socio Alessandro Fumagalli per “ la disponibilità dimostrata ad ogni richiesta da parte della Custodia e dell’Associazione stessa”. A Fumagalli è stato chiesto di fare da riferimento per la regione Lombardia.
Si è anche ricordato che il consiglio è aperto ai soci che desiderano partecipare alle riunioni.
Successivamente Gabriele ha comunicato che ricorrendo il decennale dell’Associazione, oltre ad iniziative che si svolgeranno durante e all’interno del prossimo Meeting di Rimini, è stata chiesta un’udienza dal Papa; ci è stato risposto positivamente, per cui mercoledì 10 settembre i soci che lo richiedono potranno partecipare all’udienza.
Nel salutarci al termine della giornata, più di uno ha dichiarato la propria gratitudine per quello che ha vissuto, la cui bellezza non è certo frutto di cose straordinarie, ma, nella semplicità del gesto, di una Presenza che ci ha accompagnato e sorretto: Gesù presente con noi.

 

11 Responses

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