Riportiamo alcune testimonianze del gruppo di volontari composto da 10 persone:
Desidero scrivere e condividere alcuni pensieri che nascono dalla bellissima esperienza che ho vissuto in questa settimana.
Dieci suore e una Novizia ci hanno accolti al nostro arrivo; noi abbiamo avuto contatto in modo particolare con madre Veronica, e sr Maddalena; ma è stata tutta la comunità ad accoglierci.
Dopo la Santa Messa del mattino, da dietro la grata, un sorriso ed un saluto con la mano di ciascuna delle suore, diceva tutta la loro riconoscenza . Pregava per noi tutta la comunità e questa certezza, mi riempiva di gratitudine e letizia; gratitudine e letizia che traspariva dai loro volti e che mi contagiava.
Un mattino, scendevo di buon’ora al paese, mi sono fermato un attimo a guardarmi intorno e gustando il silenzio di quel luogo ho sentito un fremito al cuore. In quel momento, alzando lo sguardo, ho scorto una suora che dalla finestra mi salutava con la mano. Gesti semplici di cordialità e fraternità ma che mi sollecitavano ad andare “più in là”.
L’ esperienza in Terra Santa è unica, ma è forse meno essere in questo Monastero? Mi sono chiesto.
La Terra Santa è la terra di Gesù, ma Gesù è anche qui; e mi chiama con la stessa potenza ed intensità e quello che è certo è che Lui mi raggiunge così in ogni istante della mia vita, sono io a doverlo riconoscere.
Quindi il privilegio vissuto in questi giorni è un Dono per il mio cammino di conversione.
Un giorno, le Madri hanno espresso il desiderio di incontrarci in parlatorio.
E’ stato un dialogo amichevole, in cui ciascuno si è presentato e si è raccontato….
Le suore hanno condiviso con noi la loro storia della loro vocazione e ciascuno di noi ha raccontato qualcosa di sé, delle ragioni che ci hanno condotti a loro, dell’esperienza fatta in Terra Santa e chi siamo noi Gelmini.
E’ stata anche occasione per portare qualche saluto e raccoglierne qualcuno da portare ad amici e conoscenti.
Non è mancata da parte nostra la richiesta di essere accompagnati dalle loro preghiere con particolare attenzione ai nostri ammalati.
Con madre Veronica e suor Maddalena il dialogo è stato quotidiano; decidevamo insieme il lavoro da svolgere e sempre ci raccomandavano di non stancarci troppo.
Per ognuno di noi c’è stata la possibilità di dialogare con loro fraternamente.
Sono grato a tutti gli amici che hanno condiviso con me questa esperienza di fede e lavoro.
Tutti diversi, ciascuno con le proprie particolarità, come ci ripetevamo spesso “una strana compagnia”.
A questo proposito è capitato che i ragazzi della Cooperativa lavoro Lagorai che stavano tagliando erba, raccogliendo foglie e pulendo la strada pubblica che costeggia il muro da noi sistemato, hanno accettato di buon grado, dopo mia richiesta, di portare via tutto il materiale prodotto dal nostro intervento sulla scalinata della Chiesa, risparmiandoci così una grossa fatica.
Il responsabile del gruppo di lavoro era una straniero… Saputo che eravamo dalle suore ad aiutarle, ci ha definiti -volontari di Dio-.
Il Signore non smette di stupirci.
Alberto
Il monastero delle Clarisse si trova su un terreno leggermente collinare, ma non è isolato. Il suo muro di cinta, nella parte più bassa, è letteralmente legato alle prime case del paese che poi scende verso il fiume Brenta dal quale è attraversato.
E’ un po’ la rappresentazione della vita delle suore che è “dentro”, cioè clausura, ma anche “fuori” perche è preghiera che supera barriere, grate e mura facendosi vicina ai bisogni di tutti.
Noi siamo andati lì in 10 per fare…tagliare piante ed erbe, sradicare arbusti e infestanti, cucinare per tutti…..fare, fare…..ma appena suor Maddalena o la Madre suor Veronica arrivavano da noi, la motosega e il decespugliatore venivano spenti, posati rastrelli e forche, abbassata la fiamma del gas perché nessuno di noi voleva perdere quei momenti di scambio, quegli sguardi di luce, quei sorrisi. E lì, mentre loro ci mostravano sollecitudine e interesse per quello che stavamo facendo, noi attingevamo a qualcosa che ancora ci portiamo addosso e vorremmo non andasse più via.
E così, in un lampo è passata una settimana, abbiamo incontrato anche le altre sorelle che erano curiose di conoscerci, abbiamo voluto sapere qualcosa di loro e detto qualcosa di noi. Abbiamo ascoltato le loro parole quando, provocate da uno di noi sul senso dello stare “dentro” quando c’è così tanto bisogno “fuori”, hanno provato a farci capire le ragioni profonde che portano alla scelta di una vita contemplativa.
Ecco, stavolta non siamo andati in Terrasanta, non abbiamo visto, toccato o calpestato luoghi e vie su cui si sono posati i piedi e gli sguardi di Gesù, ma abbiamo sentito la sua presenza, il suo essere “qui e ora” in questo luogo di preghiera e anche nelle nostre mani operose.
E chissà, forse i Gelmini qui hanno posato un seme….infatti, davanti alla chiesa del monastero, prima della S.Messa dell’ultimo giorno, siamo stati avvicinati da una coppia del posto che ci ha ringraziati dicendo: ” Grazie di tutto, vedendo il vostro lavoro e il vostro impegno per le suore ci siamo vergognati….”
Ecco qui, questa “strana compagnia” fatta di persone che non si conoscono, che arrivano con il carico dei loro dolori e delle loro ansie mettendo a disposizione un po’ di tempo e di energia, se ne va più ricca, col cuore pieno e con il desiderio di ritornare.
Daniela
RINGRAZIAMENTO DA PARTE DELLE SORELLE CLARISSE
Carissimo Gabriele,
pace!
Ieri Alberto e gli altri “Gelmini” hanno concluso il turno di lavori e sono partiti, lasciandoci tanta gioia, insieme a un giardino che da Babele che era è tornato ad essere Eden!
Abbiamo già espresso a loro il nostro grazie, ma mi è caro raggiungere anche te per allargare il grazie a tutta l’Associazione.
Alberto e gli altri ci hanno donato una testimonianza trasparente e commovente di comunione e di lavoro insieme nel Signore.
Il Signore benedica loro e tutti voi per la gloria che gli date.
Come possiamo e più che possiamo continuiamo a custodirvi nella nostra preghiera, con affetto e amicizia.
sr Veronica
Monastero Clarisse Borgo Valsugana TN
NON E’ MICA FINITO!
16 ottobre 2020
Mio marito Davide e un entusiasta delle vostre iniziative e io seguendo il suo entusiasmo porto a casa un sacco di begli incontri. Da ultimo le clarisse di borgo
Stupende. Sono rimasta ammirata ( nome azurmendi!) del loro modo reale di stare di fronte a tutto. Per cui rientrare a casa il giorno della giornata di inizio e leggere ” vedi solo quello che ammiri” mi ha spiegato quello che abbiamo vissuto la. Con loro e tra noi. A presto! Ciao!
Rita MO
Aggiornamento:
Tornati al Monastero con persone della Protezione civile per verificare la possibilità di smaltire la grande quantità di rami arbusti e materiale accatastato durante i lavori. Contatto con un contadino che dispone di macchina tritatutto e verificare passaggio di furgone sulla strada di accesso.
Ulteriore aggiornamento: coinvolgendo altri amici si è fatto un lavoro di accorpamento delle fascine in previsione della raccolta. Il proprietario dell’Hotel di fronte al Monastero si è reso disponibile a fare alcuni viaggi con il proprio furgone.
Sta nascendo una piccola squadra con intento di continuare il rapporto con le suore e fare alcuni lavori in altri periodi coinvolgendo amici del posto.